Avevamo iniziato a scrivere qui come cambiare aspetto alla nostra casa in meno di un giorno utilizzando i pavimenti in laminato.
Ora cerchiamo di capire come scegliere il prodotto giusto per noi.
La normativa suddivide i pavimenti in laminato non tramite l’aspetto, ma tramite le caratteristiche tecniche.
È normale avere pavimenti dall’aspetto uguali, ma con caratteristiche completamente differenti e, di conseguenza, prezzi diversi.
L’elemento principale da prendere in considerazione è la classe AC (Resistenza all’abrasione) valore che oscilla dal 3 (debole) al 6 (forte)
Per la nostra abitazione è necessario partire da un AC3 e se vogliamo materiale più resistente possiamo aumentare la classe senza problemi.
Il secondo elemento da considerare è la Resistenza all’impatto IC, il valore oscilla tra il 2 (debole) e il 4 (forte).
Maggiore questo numero e più il pavimento resisterà alla caduta delle pentole o dei piatti che lanceremo al nostro compagno/a di turno.
Un altro elemento da prendere in considerazione è il comportamente elettrostatico, essendo un materiale prevalentemente plastico deve avere un trattamento antistatico, altrimenti faremo scintille.
Il rigonfiamento di spessore quanto il pavimento viene a contatto con i liquidi deve avere un valore medio del 6%/8%
Oltre ai precedenti parametri ce ne sono altri come: resistenza alla bruciatura di sigaretta, resistenza alle macchie, reazione al fuoco, resistenza ai raggi UV, ecc, ma li ritengo secondari, in quanto sono garantiti in tutti i prodotti in vendita e non influiscono sul prezzo finale.
È molto importante considerare che generalmente i pavimenti in classe AC3 (quindi quelli normalmente utilizzati nelle case devono avere un giunto di dilatazione ogni 7,00 ml circa.
In questo modo si evita dilatazioni eccessive del pavimento e probabili rigonfiamenti in caso di ambienti molto umidi.
Utilizzando pavimenti in classe AC6 potremmo non utilizzare giunti di dilatazione
Per finire ricordatevi che nei pavimenti laminati è obbligatorio utilizzare un materassino di 2 mm di spessore (che nel riscaldamento a pavimento isola molto), che tutte le porte andranno tagliate di 1 cm circa con particolare attenzione alla porta blindata.
Valutate le caratteristiche tecniche e scelte quelle più adatta a noi possiamo concentrarci sull’aspetto del pavimento.
Se avete domande fatemele pure nei commenti.
A proposito di parquet e riscaldamento a pavimento, quali sono gli accorgimenti necessari ad ottenere la massima efficienza energetica? Nel mio caso parliamo di una nuova costruzione, ma penso che i criteri siano analoghi.
Ciao Gianluca,
l’accorgimento principale e più importante deve essere fatto prima della posa del pavimento in legno.
È obbligatorio che il riscaldamento venga acceso e alzato di 5 gradi al giorno fino alla sua temperatura massima, mantenuta per un paio di giorni e poi si cala sempre di 5 gradi al giorno fino a spegnerlo del tutto.
Dopo questa importantissima operazione (che deve essere certificata dall’impiantista) il posatore farà un foro nel massetto per misurare l’umidità relativa che dovrà essere inferiore a 1,7 % x 20gr (ma è un valore che varia a seconda della tipologia dei massetti.
Dopo queste verifiche si può posare tranquillamente.
Alcuni produttori di parquet forniscono i coefficienti termici K con i quali si può tarare la temperatura dell’acqua nei tubi di riscaldamento, vale la regola generale che più è sottile il pavimento in legno e meno isola.
In ogni caso non ci sono particolari controindicazioni per l’uso del legno nei pavimenti riscaldati.
Discorso molto diverso nel caso di pavimenti refrigerati.
In effetti stavo valutando se includere anche il raffreddamento nell’impianto a pavimento (al momento è previsto, ma con i classici split a parete). Magari si merita un post a parte?
Comunque, grazie mille per la risposta.
Sì, meriterebbe un post a parte, devo solo trovare il tempo per farlo 😀
Sarebbe bello se approfondissi anche la parte negativa del riscaldamento\raffrescamento a pavimento. Esempio: c’è chi dice che quel tipo di riscaldamento reca problemi di circolazione e gonfiore, soprattutto agli arti inferiori, prevalentemente nei soggetti predisposti. E il raffrescamento può sostituire un impianto di condizionamento? Cmq tutto molto interessante 🙂
Sarebbe bello se approfondissi anche la parte negativa del riscaldamento\raffrescamento a pavimento. Esempio: c’è chi dice che quel tipo di riscaldamento reca problemi di circolazione e gonfiore, soprattutto agli arti inferiori, prevalentemente nei soggetti predisposti. E il raffrescamento può sostituire un impianto di condizionamento? Cmq tutto molto interessante 🙂
Non ho capito il passaggio:
“devono avere un giunto di dilatazione ogni 7,00 ml circa”
Millilitri? Forse volevi dire 7 metri quadri o 7 elementi di giunzione?
Si deve prevedere un giunto di dilatazione piano ogni 7 metri lineari (ml) e impedire così una eccessiva dilatazione