Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in English.

Daniele Devoti l'architetto del web
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Frank Gehry è un architetto canadese molto conosciuto, la prima volta che ho visto una sua architettura è stato in televisione nello spot della Omnitel dove Megan Gale scivolava con dei pattini sulle dolci curve del Museo Guggenheim a Bilbao
Quell’edificio è stato realizzato da Frank Gehry, da quel momento in poi è diventato un’archistar capace di costruire solo scatole di metallo con bellissime forme e prive di funzionalità abitative.
In poche parole è diventato un bravissimo designer e questo è quasi un insulto per ogni architetto che costruisce case.
Quando un giornalista spagnolo gli ha chiesto di rispondere alla critica che lo accusa di fare “architettura-spettacolo” la pacata risposta del nostro SuperArchitetto è stata questa che vedete in foto.
Dopo questa sua pacata e silenziosa reazione qualcuno nel web si è scatenato ritoccando le foto di molti architetti famosi della storia recente.
Questo è l’esilarante risultato.
Una bellissima e fintissima campagna del “dito Medio” a supporto del nostro Frank Gehry
Il bagno è tra le stanze più piccole della casa e, sicuramente, la più colorata e quella dove si può osare di più.
L’arredo, la scelta delle piastrelle, i colori, le resine e la scelta dei sanitari rendono questo spazio profondamente creativo, rilassante e piacevole.
Il tempo che passiamo in bagno deve essere piacevole, ma anche divertente.
Negli Stati Uniti e ormai anche in Europa si sta diffondendo un uso particolare della decorazione trasformando la stanza in un parco giochi.
Utilizzando la pittura che crea l’effetto lavagna si possono creare pareti adatta ad ospitare disegni decorativi che imitano Boiserie o altri effetti grafici realizzati con gessetti colorati.
La cosa che più mi ha colpito è la possibilità di occupare il tempo sprecato sopra la tazza del WC disegnando sulla parete in attesa del lieto evento.
Piero Lissoni è un grande progettista e designer dei giorni nostri, ha tenuto delle lezioni presso l’Istituto Marangoni di Milano dove ha parlato di come devono essere realizzati i progetti e dell’importanza della stupidità nel processo creativo.
La stagista Emily ha seguito per me l’evento a Milano e qui http://goo.gl/iwMK7N potete leggere il suo personale resoconto.
Frank Lloyd Wright è l’architetto che ha costruito la casa più popolare nel mondo del XX secolo: la Fallingwater (Casa sulla Cascata).
Questa casa è stata edificata nel 1934 per volere del ricchissimo Edgar Kauffman Sr, il quale desiderava una casa per le vacanze, ma non sapeva quale architetto contattare per realizzarla. Fortunatamente il figlio (Edgar Kauffman Jr) ha insistito perché fosse Wright a progettare il loro sogno campagnolo.
Il famoso architetto si mette (quasi) subito al lavoro, esegue degli schizzi e delle planimetrie delegando al suo studio l’incombenza dei dettagli architettonici, dei calcoli strutturali e di tutta quella parte noiosa che le archistar odiano fare.
Appena terminata la realizzazione della prima terrazza si flette per oltre 4,5 cm indicando un grave problema di calcolo strutturale. Realizzata anche la seconda terrazza (che fa da tetto alla camera matrimoniale) si formano due incredibili crepe.
Lo stucco era finito e Kauffman si accorge dei problemi, decise di pagare un geometra perché monitorasse le flessioni delle terrazze. Immagino la gioia di Wright nel vedere in cantiere questa persona che controllava lo stato dei lavori.
Al seguito di quelle deformazioni venne contattato l’ingegnere strutturale che rifece tutti i calcoli ed esclamò “Oh my God, I forgot the negative reinforcing!” (Feldman, 2005) che tradotto in italiano “Oh mio Dio, ho dimenticato il rinforzo negativo!”
E fu così che da quel giorno iniziarono dei lenti e inesorabili lavori di ristrutturazione.
[continua…]
Che dire dell’idea di Benjamin Shine con la sua candela che si rigenera?
Ormai la notizia è pubblica e irreversibile: Ikea ha abbandonato la produzione della libreiria Expedit.
Uno dei tre capisaldi della produzione Ikea (Billy, Expedit e Kötbullar) In produzione dal 2000 circa ci abbandona, lo spazio vuoto verrà colmato da un nuovo mobile, molto simile, ma con misure diverse e si chiamerà Kallax.
Nonostante la protesta montante su internet gli svedesi non si piegano e dovremmo rassegnarci a non vedere più quegli scaffali quadrati di 33 cm di lato.
Realizzato da Claudia
Il mio vicino ha ristrutturato l’appartamento e ora si lamenta di alcuni errori commessi nella progettazione della cucina.
Si lamenta che il frigorifero è troppo grande per la nicchia in cui è inserito e l’apertura totale della porta è ostacolata da un mobiletto installato accanto.
Sono sicuro che ogni volta che lo incontrerò la sua cucina sarà il nostro argomento di discussione.
[box_light]Anche voi vorreste cambiare qualcosa in cucina?[/box_light]
[box_light]Quali sono gli errori più comuni che si fanno?[/box_light]
Uno tra tanti è il posizionamento del piano di lavoro. Generalmente non è modificabile, neppure nelle cucine più costose o più personalizzabili, l’altezza del piano di lavoro deve essere sempre decisa prima dell’installazione ed è in funzione dell’altezza delle persone che lo utilizzeranno.
Un piano troppo basso comporta una posizione scorretta e quindi problemi alla schiena e più fatica nello svolgere i quotidiani lavori domestici.
Questo schema può aiutare a scegliere consapevolmente l’altezza del piano evitando noiosi problemi in futuro.
A Milano c’è una piccola chiesa nella Parrocchia di Santa Maria in via Torino nascosta e incastonata come un diamante tra i palazzi, passa inosservata ai turisti e ai milanesi, ma dentro nasconde un grande segreto: l’ossessione per la simmetria
Alla fine del 1400 un giovane artista, poco più che ventenne, chiamato Donato Bramante, arrivò a Milano per ampliare una piccola chiesa. Il luogo di edificazione presentava due vincoli principali: uno spazio ristretto e una strada che limitava la profondità dell’abside.
La simmetria era impossibile da ottenere, perché, a causa della via di passaggio, l’abside non aveva sufficiente spazio per bilanciare la navata principale.
In architettura i limiti (planimetrici, economici, funzionali, strutturali ecc ecc) sono stimoli perché spingono a cercare soluzioni diverse e inducono il progettista a immaginare vie alternative per raggiungere il suo obiettivo. In questo particolare caso il giovane Bramante, ossessionato dalla irrinunciabile simmetria per la sua chiesa, passava notti insonni alla ricerca di una soluzione.
Come realizzare un edificio simmetrico quando lo spazio non lo permette?
In suo aiuto venne la più grande scoperta del rinascimento, nota solo alle menti più acute e innovative di quel tempo: la prospettiva. Concetto scontato oggi dopo secoli di utilizzo, ma nel rinascimento era una novità (un po’ come la teoria della relatività generale di Albert Einstein è una novità quasi incomprensibile per noi)
Oh, che dolce cosa è questa prospettiva! Diceva Paolo Uccello a metà del 1400
Bramante, pervaso da questa dolcezza, trova finalmente la soluzione al suo problema, progetta un’abside profonda meno di 1 metro e grazie all’illusione prospettica sembra essere profonda decine di metri, creando il primo esempio di illusione architettonica “trompe l’oeil” e spalancando una nuova porta nel mondo dell’architettura.
Nella Chiesa di Santa Maria presso San Satiro oggi notiamo come un’ossessione può diventare un elemento propositivo capace di motivare le menti più reattive spingendole alla ricerca di soluzioni innovative spalancando le porte dell’architettura verso nuovi sentieri di spazi tridimensionali.